L’Internazionale (Międzynarodówka po włosku)

L’Internazionale

(Włoska wersja „Międzynarodówki”)

słowa: Ettore Marroni i Franco Fortini
muzyka: Pierre De Geyter, 1888

[G7]Com[C]pagni avanti, il gran Par[F]tito
noi [G7]siamo dei lavora[C]tori. [G7]
Rosso un [C]fiore in petto c’è fio[F]rito
una [G7]fede ci è nata in cu[C]or.
Noi non [G]siamo [D7]più nell’offi[G]cina,
entro [D7]terra, dai campi, al [G]mar
la [G7]plebe sempre all’opra [C]china
Senza ide[G]ale in [D7]cui spe[G]rar. [G7]

Su, lott[C]iamo! l’ide[F]ale
nostro al[G7]fine sa[C][G7]
l’In[C]teR[G7]naziona[Am]le
fu[F]tura u[D]mani[G]tà! [G7]
Su, lott[C]iamo! l’ide[F]ale
nostro al[G7]fine sa[C]
l’In[A]ter[Dm]naz[A]io[Dm]naaaa[A]aaaa[Dm]le
fu[C]tura u[G7]mani[C]tà! [G7]

Un gran stendardo al sol fiammante
dinanzi a noi glorioso va,
noi vogliam per esso giù infrante
le catene alla libertà!
Che giustizia venga noi chiediamo:
non più servi, non più signor;
fratelli tutti esser vogliamo
nella famiglia del lavor.

Su, lottiamo…

Lottiam, lottiam, la terra sia
di tutti eguale proprietà,
più nessuno nei campi dia
l’opra ad altri che in ozio sta.
E la macchina sia alleata
non nemica ai lavorator;
così la vita rinnovata
all’uom darà pace ed amor!

Su, lottiamo…

Avanti, avanti, la vittoria
è nostra e nostro è l’avvenir;
più civile e giusta, la storia
un’altra era sta per aprir.
Largo a noi, all’alta battaglia
noi corriamo per l’Ideal:
via, largo, noi siam la canaglia
che lotta pel suo Germinal!

Su, lottiamo…


Włoska wersja tekstu Międzynarodówki po raz pierwszy ujrzała światło dzienne w socjalistycznym dzienniku satyrycznym „L’Asino”. Widniał pod nią podpis „E. Bergeret”, który prawdopodobnie stanowił pseudonim dziennikarza Ettore Marroniego. Powyższy tekst to lekko zmodyfikowana w latach 70. XX wieku wersja poety Franco Fortiniego.

W jakim języku chcesz śpiewać Międzynarodówkę? W śpiewniku mamy oryginalną wersję francuską (z akordami), wersję polską (z akordami), a także wersję angielską, hiszpańską i rosyjską. (Kliknij tag „Międzynarodówka”).

Fischia il vento

Fischia il vento

słowa i muzyka: Felice Cascione, 1943

(Na melodię piosenki „Katiusza”)

[Am]Fischia il vento e urla la bu[E]fera,
scarpe rotte e pur bisogna and[Am]ar
A conquist[Dm]are la rossa prima[Am]vera
[Dm]dove [Am]sorge il [E]sol dell’avve[Am]nir.
A conquist[Dm]are la rossa prima[Am]vera
[Dm]dove [Am]sorge il [E]sol dell’avve[Am]nir.

Ogni contrada è patria del ribelle,
ogni donna a lui dona un sospir,
Nella notte lo guidano le stelle,
forte il cuor e il braccio nel colpir.
Nella notte lo guidano le stelle,
forte il cuor e il braccio nel colpir.

Se ci coglie la crudele morte,
dura vendetta verrà dal partigian;
Ormai sicura è già la dura sorte
del fascista vile e traditor.
Ormai sicura è già la dura sorte
del fascista vile e traditor.

Cessa il vento, calma è la bufera,
torna a casa il fiero partigian,
Sventolando la rossa sua bandiera;
vittoriosi e al fin liberi siam!
Sventolando la rossa sua bandiera;
vittoriosi e al fin liberi siam!


Fischia il vento to obok Bella Ciao jedna z najpopularniejszych pieśni włoskich partyzantów. Została napisana we wrześniu 1943 roku w wyniku ukonstytuowania się włoskiego ruchu oporu Resistenza. Jej autorem jest jeden z jego członków, komunista i poeta, Felice Cascione.

In tutto il mondo uniamoci

In tutto il mondo uniamoci

słowa i muzyka: Alfredo Bandelli, 1974

Su ogni [D]popolo che lotta
Per un mondo socia[A]lista
Sempre arriva micidiale
Il potere imperia[D]lista

La violenza unica legge
La ragione è del can[G]none
Il potere è del pad[D]rone
Questa è [A]la legali[D]

In tutto il mondo uni[D]amoci
Perchè il nostro avve[A]nire
Possiamo conquistarcelo
Solo con il fu[D]cile

In tutto il mondo uniamoci
In una sola [G]lotta
La lotta prole[D]taria
Che il comu[A]nismo conquiste[D]

Ogni stato è da comprare
Capitale da investire
Sono masse da sfruttare
Fino a quando servirà

Il gendarme americano
Garantisce il colonnello
Se non basta il suo controllo
Democratico dc

In tutto il mondo uniamoci
Perchè il nostro avvenire
Possiamo conquistarcelo
Solo con il fucile
In tutto il mondo uniamoci
In una sola lotta
La lotta proletaria
Che il comunismo conquisterà

Ma nei conti c’è qualcosa
Che non potrà mai tornare
à la guerra popolare
Dall’America al Vietnam
à la guerra proletaria
Dichiarata in tutto il mondo
Per poterci conquistare
Una nuova società

In tutto il mondo uniamoci
Perchè il nostro avvenire
Possiamo conquistarcelo
Solo con il fucile
In tutto il mondo uniamoci
In una sola lotta
La lotta proletaria
Che il comunismo conquisterà


Piosenka z albumu „Fabbrica, galera, piazza” z 1974 r., napisana przez Alfreda Bandelliego. Nawołuje do zjednoczenia się na całym świecie w „jedynej walce” – walce proletariatu.

Inne piosenki Alfredo Bandelliego w śpiewniku: La Ballata della Fiat, La caccia alle streghe

Stato e padroni

Stato e padroni

słowa: aut. niezn., ok. 1967-1973
muzyka: Józef Pławiński

(Na melodię piosenki „Warszawianka 1905”)

La [Dm]classe operaia, compagni, è all’attacco,
[A]Stato e padroni non la [Dm]possono fermare,
[Dm]niente operai curvi più a lavorare
ma [A]tutti uniti siamo [Dm]pronti a lotta[C]re.
[F]“No” al lavoro [C]salariato,
unità di tutti [A]gli operai
[Dm]Il comunismo è il nostro programma,
[A]con il Partito conquisti[Dm]amo il pote[C]re.

[F]Stato e padroni, [C]fate attenzione,
nasce il Partito dell’[A]insurrezione;
Po[Dm]tere operaio e rivoluzione,
[A]bandiere rosse e comu[Dm]nismo [A]sa[Dm]rà.

Nessun o tutti, o tutto o niente,
e solo insieme che dobbiamo lottare,
o i fucili o le catene:
questa è la scelta che ci resta da fare.
Compagni, avanti per il Partito,
contro lo Stato lotta armata sarà;
con la conquista di tutto il potere
la dittatura operaia verrà.

Stato e padroni…

I proletari son pronti alla lotta,
pane e lavoro non vogliono più,
non c’è da perdere che le catene
e c’è un intero mondo da guadagnare.
Via dalle linee, prendiamo il fucile,
forza compagni, alla guerra civile!
Agnelli, Pirelli, Restivo, Colombo,
non più parole, ma piogge di piombo!

Stato e padroni…/x2


Stato e padroni, śpiewane na melodię Warszawianki 1905 był hymnem lewicowej grupy Potere Operaio (Władza Robotnicza) aktywnej we Włoszech od 1967 do 1973 r.

O cara moglie

O cara moglie

słowa i muzyka: Ivan Della Mea, 1978

O cara [C]moglie, sta[G7]sera ti [C]prego,
dì a mio [F]figlio che [G7]vada a dorm[C]ire,
perchè le [F]cose che [G7]io ho da [C]dire
non sono [F]cose che [G7]deve sen[C]tir. [G7]

Proprio sta[C]mane [G7]là sul la[C]voro,
con il sor[F]riso del [G7]caposezi[C]one,
mi è arri[F]vata la [G7]liquidazi[C]one,
m’han licenzi[F]ato [G7]senza pie[C]tà. [G7]

E la ragione è perchè ho scioperato
per la difesa dei nostri diritti,
per la difesa del mio sindacato,
del mio lavoro, della libertà.

Quando la lotta è di tutti per tutti
il tuo padrone, vedrai, cederà;

se invece vince è perchè i crumiri
gli dan la forza che lui non ha.

Questo si è visto davanti ai cancelli:
noi si chiamava i compagni alla lotta,
ecco: il padrone fa un cenno, una mossa,
e un dopo l’altro cominciano a entrar.

O cara moglie, dovevi vederli
venir avanti curvati e piegati;
e noi gridare: crumiri, venduti!
e loro dritti senza guardar.

Quei poveretti facevano pena
ma dietro loro, la sul portone,
rideva allegro il porco padrone:
l’ho maledetto senza pietà.

O cara moglie, prima ho sbagliato,
dì a mio figlio che venga a sentire,
chè ha da capire che cosa vuol dire
lottare per la libertà/x2

chè ha da capire che cosa vuol dire
lottare per la libertà.


Utwór Ivana Della Mei z albumu „Ho male all’orologio” z 1978 roku. Opowiada o pracowniku zwolnionym za strajk w obronie „naszych praw, mojego związku zawodowego, mojej pracy i wolności”, który opisuje swojej żonie walkę w zakładzie pracy z łamistrajkami.